STALKERLAB
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Nuova edizione della
Scuola di Urbanesimo Nomade
a Bruxelles dal 9 al 17 settembre 2023
“Broek-Sel, la Mason commun du Marais”
Una proposta di Stalker su invito del CIFAS
con Forum Parco delle Energie (IT), Marais Wiels Moeras (BE), artist*, attivist*, abitant*, ricercator* che si ritrovano attorno al Marais Wiels.
Una settimana di incontri, esplorazioni, laboratori per costruire insieme la Circostanza #8: dall’alleanza alla federazione - rito di alleanza tra laghi insorti. Un'azione collettiva il 17 settembre per sostenere la creazione di una Casa Comune nel Marais, rinnovare l’alleanza tra Marais Wiels di Bruxelles e Lago Bullicante di Roma verso la Federazione di Ecosistemi Urbani Insorgenti.
PARTECIPAZIONE GRATUITA
Programma:
Sabato 9 settembre
ore 18
Incontro di presentazione
Domenica 10 settembre
ore 11-17
Camminata attraverso Bruxelles
Da lunedì 11 a giovedì 14 settembre
ore 10-17 Scuola di Urbanesimo Nomade
ore 18 incontri pubblici
Venerdì 15 e sabato 16 settembre
Feral Festival a cura del CIFAS
Domenica 17 settembre
ore 11 - 14
Circostanza #8: Vers une fédération entre les lacs insurgés. Rite d'alliance entre le lac Bullicante (Rome) et le Marais Wiels (Bxl) #2
Azione pubblica e pic nic
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Ipotesi Roma: un’eco-mito ontologia su cui rifondare, ancora una volta, la città
Presentiamo qui una ipotesi: Roma è una forma di vita complessa, un ecosistema sintropico, con una propria organizzazione emergente capace di evolvere spontaneamente e auto-rigenerarsi. Un sistema la cui storia naturale è data dal successo della relazione ecologica tra umano e non umano, un possibile schema di co-evoluzione tra biologico e sociale le cui possibilità e i cui limiti segnano le sue tante decadenze e rinascite, ecologicamente la sua resilienza, mitologicamente la sua eternità. Un eco-mito-sistema quindi in cui la componente umana ha un ruolo fondamentale, ma non il dominio.
E’ sempre esistita ed ancora esiste una Roma che dispiega, spontaneamente possibili mondi a venire tra le rovine di civiltà e culture in esaurimento, che inconsapevolmente ospita ambienti e forme di vita emergenti, conseguenze spontanee ed inattese dei propri stessi fallimenti. Una Roma nascosta ed eterna, non perché eternamente splendente, ma perché tra le rovine inselvatichite delle sue molteplici decadenze ha sempre ospitato l’incontro tra sopravvissuti e profughi stranieri, ricostituendo ogni volta la possibilità di un ennesimo futuro, non secondo una logica lineare di progresso e di dominio sull’altro ma secondo una logica non lineare e circolare, propria della vita stessa, di rigenerazione delle relazioni con l’altro, sia esso il passato, l’ambiente naturale o lo straniero.
Un sistema di paesaggi emergenti tra le pieghe più offese e abbandonate del territorio metropolitano, epicentri creativi di quelli che nel 1995 chiamammo Territori Attuali, ambienti per i quali - nel Manifesto di Stalker - si propone “l’abbandono come massima forma di cura”. Paesaggi che, seppur inediti e imprevedibili, sono allo stesso tempo incredibilmente in continuità con la storia del paesaggio romano, caratterizzato dalla prospettiva mitologica di una città che nasce sulle rovine dell'Età dell'Oro, riappropriate dalla natura selvatica del Latium, e da una storica convivenza con le rovine. L’ambiente selvatico, che si riappropria delle rovine di un tempo consumato per dare rifugio a forme di vita tra loro straniere, scatenando una serie di possibili relazioni tra ciò e chi è sopravvissuto al passato e ciò e chi è sopraggiunto da altrove, costituisce il dispositivo mito ed eco-logico per dispiegare la possibilità di un nuovo inizio dopo la fine. Un paesaggio dove convivono una molteplicità di tempi, di culture e di specie che, precarizzando e indeterminando il presente, dispiegano infiniti possibili mondi tra cui può trovar luogo, imprevedibilmente, il futuro.
Un ambiente in cui l’uomo perde il dominio dello spazio e del tempo in uno spaesamento, spesso ritratto come felice (l’Arcadia greca e il Latium virgiliano), in cui tornare a tessere relazioni con gli altri e con altre forme di vita per riabitare insieme, sopravvivendo alla transizione ecologica, un mondo nuovo.
Stalker
Stalker è un soggetto collettivo nato nel 1995, che compie ricerche e azioni sul territorio con particolare attenzione alle realtà di margine, territori in abbandono e in trasformazione chiamati “Territori Attuali”.
La modalità di intervento proposta da Stalker è sperimentale, fondata su pratiche spaziali esplorative, di ascolto, relazionali, conviviali e di progettazione collaborativa, attivate da dispositivi di interazione creativa con l’ambiente investigato, con gli abitanti, con gli immaginari e con gli archivi della memoria. Tali pratiche e dispositivi sono finalizzati a catalizzare lo sviluppo di processi evolutivi auto-organizzanti, attraverso la tessitura di relazioni sociali ed ambientali, lì dove per abbandono, indisponibilità o rifiuto sono venute a mancare.