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Per il terzo anno con SPONTANEAMENTE Stalker dedica il mese di settembre alla mitica relazione tra Roma e il suo alter-ego il Latium, ovvero quella natura selvatica che ancora oggi attraversa e penetra Roma fin nel suo cuore archeologico, riappropriandosi, ieri come oggi, delle rovine urbane, secondo una estetica del sublime cantata nei secoli da artisti e poeti che vi hanno colto l’unicità della città eterna.
SPONTANEAMENTE è un progetto di coinvolgimento artistico e sociale agito secondo la pratica più che ventennale di Stalker: esplorazioni degli spazi abbandonati, coinvolgimento creativo delle comunità urbane, esperienze formative e di cura dal basso del territorio, celebrazione di riti conviviali e collettivi. Attraverso camminate, incontri e laboratori il progetto vuole sensibilizzare chi oggi abita Roma al rispetto, alla tutela e alla presa in cura di questi territori emergenti che stanno rigenerando la biodiversità urbana e per questo sono strategici, davanti ai cambiamenti climatici in atto, per il futuro ecologico della nostra città.
L’attività di ricerca e produzione viene condivisa con la Scuola di Urbanesimo Nomade - SUN, percorso formativo aperto e all’aperto che coinvolge e interroga abitanti, artisti, studenti, viaggiatori italiani e stranieri in un processo di comprensione e cura della natura selvatica in città.
Il programma pubblico ruota attorno alla rituale camminata di tre giorni - WaterWalk#3, dal 23 al 25 settembre, che quest’anno attraverserà Roma Ovest, da nord a sud, risalendo fossi, a tratti ancora rigogliosi, a tratti intubati e dimenticati ma che ancora oggi attraversano la città come le vene di un corpo, vene spesso sotterranee che a volte riemergono proprio a causa dell’intenso sfruttamento del territorio dando vita a laghi e stagni. Si tratta di luoghi violati che imprevedibilmente ritrovano il loro genio creativo e spontaneamente, proprio grazie alla presenza dell’acqua, rigenerano il territorio producendo inediti paesaggi.
Alla camminata aperta al pubblico partecipa un gruppo di giovani artisti e architetti islandesi venuti per raccontare la Biennale del Sud Islanda, e la Scuola di Herat, collettivo multidisciplinare di artisti afghani rifugiati a Roma.
Prima e dopo il lungo viaggio a Roma Ovest, sono in programma incontri pubblici di confronto e dialogo con artisti, attivisti e comunità che affrontano la relazione tra arte, territorio e cambiamenti climatici a livello internazionale. Il 14 settembre ci sarà l’incontro tra le comunità di attivisti nate difendendo e avendo cura di due specchi d’acqua emersi a seguito di tentate speculazioni edilizie, il Lago Bullicante a Roma e il Marais Wiels a Bruxelles. Il 15 settembre quello con il collettivo artistico A4C su estrattivismo e antropocene. Il 21 settembre, John Di Leva-Halpern e Emily Marie Harris presenteranno il Cultural Activism International Project Inc. Il 26 settembre Osk Viljalmsdottir presenterà la South Iceland Biennale 2022 presso il Circolo Scandinavo in Roma. Il 30 settembre sarà Kristoffer Dolmen direttore del Sami Contemporary Art Centre in Norvegia a introdurre la relazione tra arte e natura nella cultura Sami.
A conclusione di tre anni di attività, il progetto propone una narrazione/cartografia collettiva dei luoghi esplorati nell’esposizione D.A.F.N.E. (danni ambientali e formazione di nuovi ecosistemi), l’Atlante del Selvatico di Roma, che inaugura il 29 settembre presso lo spazio NoWorking in via dei Lucani 37.
Spontaneamente è proposto da Stalker, soggetto che agisce tra arte, ricerca e formazione, attraverso una pratica conviviale e condivisa, promuovendo l’esplorazione, la comprensione e la cura dei territori e dei processi informali e spontanei di rigenerazione ambientale e sociale che caratterizzano Roma. In particolar modo Stalker dal 1995 propone uno sguardo “laterale” fondato sull’esperienza del camminare attraverso i ‘territori attuali’ per esplorare tale dimensione territoriale emergente e riconnettere i frammentati spazi dell’abbandono, dell’oblio e del rifiuto.
Il progetto ha costruito nel tempo una rete di collaborazioni diversificata e trasversale: dalle comunità locali agli artisti delle accademie straniere a Roma ad enti e università italiane e straniere. Sono tre anni che collaborano al progetto il Forum Territoriale Parco delle Energie, il Circolo Scandinavo in Roma - co organizzatore dell’incontro con la Biennale del Sud dell’Islanda e dell’approfondimento sulla cultura e sulla politica della minoranza Sami - Il programma di formazione dell’Università Roma Tre - Master Environmental Humanities, percorso innovativo di incontro tra arte e scienza sulle questioni ambientali. Quest’anno il progetto ha inoltre attivato la collaborazione con la Scuola di Herat, centro culturale degli artisti afghani rifugiati a Roma e con la Società Geografica Italiana ed ha avuto il patrocinio di Roma Natura, ente gestore delle riserve naturali.
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